COME SONO NATE LE INSEGNE LUMINOSE: UNA STORIA CHE INIZIA NEL PRIMO SECOLO D.C.

La storia della nascita delle insegne luminose va di pari passo con quella della pubblicità. Una storia che affonda le radici addirittura ai tempi della nascita di Cristo. A quell’epoca, le botteghe e i negozi cercavano di attirare l’attenzione dei passanti dipingendo le proprie insegne direttamente sui muri. Una sorta di murales pubblicitari che rappresentano il più antico antenato delle insegne attuali. L’obiettivo era lo stesso: creare consenso attorno alla propria immagine.

Questi disegni, ben realizzati e colorati, avevano un grande potere evocativo. Le illustrazioni, riccamente decorate, spiegavano in modo coinvolgente cosa vendeva il negozio e ciò che si poteva acquistare.

L’utilizzo di questi affascinanti prodromi delle insegne luminose di oggi proseguì fino al Medioevo, quando assunsero anche un altro ruolo: i cavalieri le portavano con sé sui campi di battaglia come stendardi. Con l’avvento della stampa a caratteri mobili, grazie all’invenzione di Johann Gutenberg, la pubblicità classica seguì nuove strade che la portarono a evolversi in nuove forme espressive come i manifesti e, nel secolo scorso, gli spot pubblicitari.

L’evoluzione delle insegne luminose, invece, seguì un percorso più graduale. Dopo le insegne dipinte su legno, solo a partire dagli anni ’30 del ‘900 si passò alle insegne luminose al neon e, sul volgere del nuovo secolo, a quelle a LED.

Il primo modello di insegne luminose al neon della storia italiana è stato realizzato da Eliosneon, azienda nata come costola pubblicitaria dell’antica Soffieria Monti, specializzata nella soffieria scientifica.